La definizione di “bagno” si è modificata nel tempo, passando dalla sfera pubblica a quella privata, da un ambito più specifico ad uno più allargato, sino a diventare con il tempo il “bagno” così come noi oggi lo intendiamo.
Il bagno ha avuto significati, scopi e metodi molto diversi a seconda delle epoche, dei luoghi e dei costumi di ogni cultura, attraverso i quali se ne è riletta la funzione. La vasca da bagno, in particolare, vede la sua comparsa già in tempi antichi. I materiali erano la pietra, lo zinco o la ghisa, mentre le prime vasche in legno risalgono al periodo medievale. Le attuali vasche sono invece in ceramica o in materiali più resistenti e durevoli.
La prima vasca da bagno risale al 1700 a.C. e proviene dal palazzo di Cnosso (Isola di Creta), una delle più importanti costruzioni dell’antichità, dotata di un impianto idrico assolutamente all’avanguardia rispetto ai tempi.
Spesso menzionati anche nei poemi omerici, i bagni, usati sia per immersione che per doccia, si diffusero in Grecia solo successivamente, quando ne furono istituiti di pubblici, annessi ai ginnasi. Qui il bagno, rapido e freddo, era più che altro considerato un esercizio fisico, complemento dell'attività in palestra.
Fu proprio dal contatto con i Greci che nel III secolo a.C. venne introdotto a Roma l'uso del bagno, e fu proprio a Roma che esso raggiunse l'apice della sua diffusione e raffinatezza, anche grazie all'utilizzo di profumi e balsami, poi mai più abbandonato.
Il bagno per immersione, quello appunto nella vasca da bagno, non era allora che l'elemento finale di un rituale molto più complesso il cui fulcro era costituito dal bagno a vapore, di provenienza orientale, ed era comunque legato alla sfera pubblica. Il bagno era un momento di condivisione sociale, di compartecipazione e non un avvenimento personale e privato come invece accade oggi.
Il mutamento dei costumi e il generale impoverimento dovuto alla decadenza dell'Impero romano e alle invasioni barbariche che distrussero gli acquedotti, resero impossibile l'uso delle terme e fecero di conseguenza sparire l'usanza del bagno pubblico.
Le terme sopravvissero solo nell'Impero d'Oriente, soprattutto a Costantinopoli, dove a imitazione delle terme romane, sorsero gli ḥammām.
Il bagno come abitudine igienica privata era concepito come un privilegio per pochi, presente solo nei castelli o nei monasteri.
Nel 1828, a Viareggio, si costruì il primo stabilimento balneare. Mentre i medici prescrivevano sempre più di praticare l'idroterapia, ritornava contemporaneamente in auge il bagno a vapore e ricompariva la doccia.
Fu soprattutto l'installazione dell'acqua corrente nelle case, da quelle signorili alle più modeste, che rese possibile una più larga diffusione del bagno, mentre i bagni pubblici tendevano a diminuire, eccezion fatta per alcuni Paesi dell'Oriente, specie il Giappone, dove la visita al bagno pubblico, come nell'antica Roma, è elemento indispensabile della vita quotidiana.
Nella prima metà dell’800 le vasche erano fabbricate in zinco, mentre dall’inizio del ventesimo secolo, diventano di zinco spesso, in rame galvanizzato, in ghisa smaltata e, più di rado, in arenaria o in marmo.
Il loro peso variava da 25 kg per quelle in zinco fino a 130 kg (secondo la loro dimensione) per quelle in ghisa smaltata. La porcellana e la ceramica fanno la loro comparsa nel 1886, mentre la vasca in polimetilmetacrilato è apparsa soltanto recentemente.
Nel 1968, l’americano Roy Jacuzzi inventa la vasca idromassaggio: si è trattato di un'invenzione casuale e nessuno pensava all'idea che avrebbe cambiato le sorti della famiglia Jacuzzi. Questa, originaria del Friuli, ma residente in California dal 1915, si occupò fino agli anni settanta di pompe, eliche e aereoplani.
Quando nel 1956 uno dei figli del signor Jacuzzi iniziò a soffrire di artrosi reumatoide, il padre progettò per lui un'apparecchiatura terapeutica che poteva dare sollievo ai problemi del ragazzo: si trattava di una vasca da bagno unita al meccanismo di una pompa che produceva bollicine massaggianti.
L'invenzione rimase in casa fino al 1968, quando Roy Jacuzzi ne intuì le potenzialità e iniziò a pensare che potesse essere prodotta in serie e avere un mercato. Con le dovute modifiche, il prototipo entrò in produzione, registrano un immediato successo di vendite.
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